VILLA TARIKA: UN BUEN RETIRO SUL LAGO

Il paesaggio del Lago di Garda, caratterizzato da formazioni geologiche imponenti come montagne, rocce e pendii, è da sempre una testimonianza della sua straordinaria evoluzione naturale. Tuttavia, oggi questo paesaggio rischia di essere oscurato dall’urbanizzazione e dal sovraccarico visivo generato dal turismo di massa. Villa Tarika, firmata da Filippo Bricolo di Bricolo Falsarella Associati, si propone come una risposta a questa progressiva perdita percettiva, adottando una strategia progettuale che invita a un rallentamento del ritmo e a una contemplazione più profonda del territorio.


Concepita come un filtro tra la frenesia della vita moderna e la quiete naturale del lago, la villa organizza i suoi spazi in modo da alternare vedute parziali e momenti di riduzione visiva, creando un'esperienza spaziale che accompagna gradualmente l’osservatore verso la scoperta del paesaggio. L’ingresso, segnato da un grande muro in pietra locale e da doghe verticali, chiude inizialmente la vista del lago, stimolando il desiderio di scoprirlo. Solo attraverso un percorso interno attentamente studiato, gli scorci sul lago vengono svelati progressivamente, creando un ritmo di anticipazioni e rivelazioni.


All’interno, la villa combina la luce naturale e le prospettive in un gioco di filtri visivi, dove i dispositivi architettonici, come finestre e lucernari, incorniciano porzioni di paesaggio. Questo approccio genera una connessione continua tra interno ed esterno, intensificando il dialogo tra l’edificio e la natura circostante. I materiali, come il legno di castagno tipico della zona e la pietra grezza, rafforzano ulteriormente il legame con il contesto, richiamando le tonalità naturali del lago e della vegetazione, tra cui l’azzurro grigiastro del cielo e il verde degli ulivi.


La struttura esterna in pietra grezza, realizzata con materiali locali, si fonde con il Monte Luppia retrostante e la riva del lago, creando una continuità materica e cromatica. Un lungo muro di pietra si estende all’esterno della villa, formando un abbraccio architettonico che richiama la forma del golfo e accompagna lo sguardo verso la Rocca di Garda. Questa soluzione non solo dialoga con la morfologia naturale del luogo, ma risponde all'invito all'osservazione che la stessa etimologia della Rocca, "Warda", suggerisce, trasformando Villa Tarika in uno spazio progettato per incoraggiare una percezione lenta e consapevole del paesaggio gardesano.


 

 

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